“Non facciamo un luogo per loro, ma un luogo con loro.” F. Deligny
C.S.A.P.S.A. aderisce alla Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza portando il proprio impegno verso gli adolescenti che vivono questo periodo della vita in una dimensione spesso più complessa rispetto ai loro coetanei italiani.
Per l’orientamento e la transizione al lavoro, C.S.A.P.S.A. utilizza la metodologia della formazione in situazione, credendo fortemente che l’accompagnamento educativo e formativo all’interno di contesti reali possa emancipare la persona dalla propria condizione di svantaggio e, allo stesso tempo, generare un cambiamento di visione nei contesti che li accolgono, favorendo relazioni basate sul riconoscimento reciproco. Questa metodologia di lavoro negli ultimi anni è stata applicata con gli adolescenti MSNA ( minori stranieri non accompagnati) accolti nel sistema SAI, che a Bologna trovano la più ampia disponibilità di posti in Italia, pari a circa 350.
Gli adolescenti che arrivano soli in Italia provengono da diversi Paesi, principalmente Pakistan, Egitto, Gambia e Tunisia. Hanno l’obiettivo di migliorare la propria vita, portano con sé esperienze emotivamente impattanti e spesso un preciso mandato familiare. Nel percorso migratorio possono aver vissuto violenza, privazione o il carcere e, pur dovendo crescere molto in fretta, restano adolescenti con gli stessi desideri, pulsioni e fragilità dei loro coetanei Italiani. L’accoglienza offre opportunità ma richiede anche il rispetto di regole molto ferree che agli occhi di ragazzi adolescenti risultano rigide, e per questo diventa ancora più importante la presenza di adulti in grado di ascoltarli in modo autentico.
I ragazzi inseriti nella Formazione in Situazione provengono spesso da contesti sociali ed economici che non hanno permesso loro di seguire percorsi scolastici regolari. Hanno la necessità di avvicinarsi rapidamente al mondo del lavoro, senza poter — o voler — intraprendere in Italia percorsi scolastici istituzionali. La prima fase è dedicata alla relazione e allo sviluppo delle competenze trasversali, così da creare un clima di fiducia che possa sostenere il loro ingresso in azienda. Nel gruppo dei pari si apre uno spazio di ascolto collettivo in cui, con la facilitazione della docente esperta, emergono le singolarità di ciascuno e si definiscono un mansionario adeguato e la tipologia di azienda più adatta al percorso.
Durante lo stage in azienda i ragazzi ricevono un’indennità, ma possono comunque essere influenzati dai racconti di coetanei che li invitano a scegliere lavori in nero, guadagni immediati o a entrare in circuiti di spaccio e sfruttamento. Scegliere di restare nel progetto significa affrontare un percorso più lento ma più stabile, che richiede determinazione e consente di costruire relazioni adulte e un riconoscimento reale del proprio valore.
Ci sono ragazzi che non riescono a portare a termine il percorso, perché attraversano periodi di fragilità, sofferenza, rabbia o mancanza di motivazione; in questi casi diventa fondamentale fermarsi, capire cosa sta accadendo e lavorare in anticipo sulle difficoltà per poterle prevenire e affrontare meglio.
Nella giornata dedicata ai diritti dei bambini e degli adolescenti, C.S.A.P.S.A. ricorda che accompagnare un giovane nel proprio percorso significa offrire contesti reali di ascolto, supporto e crescita, affinché ciascuno possa orientarsi, autodeterminarsi e costruire il proprio futuro in modo più consapevole e sostenibile.